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Outrage Beyond – Recensione

03/09/2012 | Recensioni |
Outrage Beyond – Recensione

Concorso - 69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

A due anni di distanza da Outrage in Concorso al Festival di Cannes 2010, torna il maestro del cinema giapponese Takeshi Kitano, che con Outrage Beyond dirige ed interpreta il seguito della pellicola di genere Yakuza.

I Sanno sono diventati un’enorme organizzazione criminale espandendo la propria sfera di potere anche sulla politica e sul mondo legale degli affari. I livelli superiori della famiglia sono ora dominati da giovani capi, mentre i membri della vecchia guardia covano rancore per essere stati messi da parte. Questo tallone d’Achille nella gerarchia dei Sanno è proprio ciò che Kataoka, detective anti-gang, stava cercando, ora che la polizia si prepara a un giro di vite su larga scala. Con sporchi trucchi e intrighi segreti l’ambizioso Kataoka fomenta il conflitto tra i Sanno e gli Hanabishi, loro alleati di lunga data, nella speranza che finiscano con il distruggersi a vicenda. Ma la carta vincente di Kataoka è la concordata scarcerazione di Otomo, il boss di una famiglia fatta fuori dai Sanno e ritenuto morto. Il suo ritorno a sorpresa contribuisce a incrementare l’inganno e il tradimento fra i due clan, mentre ognuno è concentrato a spiare la prossima mossa degli altri.

Takeshi Kitano, con la sua indiscutibile verve comica (il regista nasce sostanzialmente come cabarettista in locali di “facili costumi”), ci racconta una storia di efferatezza, dove a farla da padrona non sono tanto la ricercatezza e la riflessione dei contenuti quanto il puro divertimento. E' un intreccio “spietato”, quanto i crimini commessi dai personaggi, quello che Kitano costruisce con cognizione di causa. Il suo modo di approcciarsi ai film di genere (datati, forse, ma pur sempre dei cult imperdibili) è sempre unico e seducente ed alcune sequenze di violenza gratuita, esilaranti nella loro assurdità, ci ricordano di cosa sia capace il maestro. Assolutamente lontano anni luce dalle sperimentazioni, nonché dai rimandi poetici, di Dolls (2002), Outrage Beyond è evidentemente un film che decide volontariamente di rivolgersi ad un pubblico di massa, non deludendo in questo senso le aspettative, anche se non manca la riflessione sullo stato della criminalità organizzata nel Giappone odierno, nonché sulle dinamiche che intercorrono fra questa e gli organi di polizia . Se un ma ci deve essere, va ricercato nella eccessiva complessità della trama, ricca di personaggi e capovolgimenti di fronti e situazioni che mettono a dura prova la concentrazione, soprattutto se il film viene visto in giapponese con i sottotitoli!

Serena Guidoni

 


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